martedì 2 ottobre 2012

L'Agenzia digitale come il porto delle nebbie...


La tormenta si sta trasformando in bufera.
La pioggia in diluvio. 
Il destino dell'Agenzia digitale italiana, la struttura che dovrebbe traghettare l'Italia nell'era di internet, risolvere il digital divide, informatizzare la pubblica amministrazione,
dare slancio alle start up, gestire 500milioni di euro e una dotazione d'organico di  ben 150 persone in sede, sembra seguire la destinazione inesorabile della solita italietta: il porto delle nebbie.
Gira voce che il ministro Passera stia chiudendo sulla scelta del candidato che guiderà la struttura.
E pare anche che abbia pure una grande fretta.
L'economia non può più attendere, dice...
Sembra però che il suo attivismo stia creando qualche difficoltà a Palazzo Chigi, tanto che lo stesso tecnopremier vorrebbe vederci chiaro, anzi trasparente.
Come dargli torto...?
Alcuni errori marchiani nel bando (che scade oggi) hanno creato grosse difficoltà presso i ministeri e a Palazzo Chigi.
Il primo, e il più grave, è stato l'indirizzo sbagliato al quale inviare la candidatura: agenziaitaliadigital@pec.governo.it. e non, come avrebbe dovrebbe essere, agenziaitaliadigitale@pec.governo.it.
Il secondo sbaglio, la data del riferimento legislativo a cui si rimandava, ma questo poteva essere  un semplice errore materiale facilmente risolvibile.
Altri equivoci hanno reso davvero imbarazzante il bando: come la mancata visualizzazione delle firme dei ministri sul pdf caricato sul sito di Governo, come le differenti versioni caricate sui siti dei vari ministeri competenti, come i continuii slittamenti della data di scandenza della nomina legati alle errate previsioni di entrata in vigore del provvedimento,
come la necessità di ripubblicare l'avviso sulla Gazzetta ufficiale. E così via...
Insomma, il classico caso psichiatrico da pubblica amministrazione moloch.




C'è chi azzarda: "Andiamo avanti lo stesso",  qualcun altro invece è più cauto: "Errori del genere causano nullità".
La questione intanto dilaga dai dicasteri al Parlamento. A occuparsene a livello parlamentare sono il senatore Elio Lannutti (Leggi testo) e Felice Bellisario  (Letti Testo) entrambi dell'Idv, il deputato del Pd-Radicali, Marco Beltrandi (Leggi testo)
e il deputato del Pdl Alessio Butti (Leggi Testo

La lettura delle interrogazione desta sconcerto per la
la drammatica capacità dello Stato di opacizzare l'avvio di una struttura che dovrebbe rendere trasparente... lo Stato.
Ma ancora non se ne viene a capo.
Davanti a questo bel blocco di interrogazioni inviato al presidente del Consiglio, Monti, e  tutti i ministri competenti...ovvero, Passera, Profumo, Patroni Griffi, Grillo, qualcuno ha risposto?

Tutti e cinque-  un salvatore della Patria affiancato da scienziati, banchieri, accademici, economisti- tutti in silenzio.
Più che trasparenza,
questa è invisibilità.







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